➢ Cibo e valigie

Questi ultimi giorni prima della partenza sono velati dalla malinconia. Sono giorni di riflessioni, di lacrime e di arrivederci; sono giorni di incontri e di emozioni, di ultime compere, di ultime uscite e ultimi pranzi. Penso sia proprio il termine “ultimo” ad inondarci d’amarezza.

In questi due giorni appena trascorsi siamo state con Fatima che ci ha alleviato la tristezza coccolandoci con il cibo. Domenica siamo state in un locale specializzato in colazioni arabe, una nuova occasione per scoprire pietanze diverse come questo dolce

IMG_3459chiamato Umm ‘Ali che in arabo significa “la madre di ‘Ali”. Una delle tante leggende legate a questo piatto narra la storia di una ragazza bravissima a cucinare, di nome appunto Umm ‘Ali, residente in un piccolo villaggio. Una sera, dopo un lungo viaggio, giunse al villaggio la carovana del sultano. Umm ‘Ali fu chiamata per cucinare qualcosa di buono per il sovrano, però la ragazza aveva poche cose nella sua dispensa: pane secco, latte, spezie e frutta secca. Con questo pochi ingredienti improvvisò un dolce talmente delizioso che il sultano, ammirato, volle che il dolce fosse per sempre ricordato con il nome della sua creatrice. La versione moderna del dolce sostituisce al pane secco pasta sfoglia e aggiunge panna al latte.
Oltre a questo siamo state letteralmente travolte da una montagna di altro cibo: sapori IMG_3431 (2)nuovi che sono stati una gioia per il palato e il naso. Non immaginatevi cornetti o biscotti: la colazione araba è completamente diversa dalla nostra. Fondamentalmente è un pranzo composto da uova strapazzate, formaggio tipico servito con una grigliata di verdure fra cui peperoni e cipolle, insalata di pomodori cotti al forno, l’immancabile hummus servito con spezzatino di carne e melanzane ripiene.
Ieri invece Fatima ci ha ospitate nella sua casa per pranzare insieme alla famiglia. Avevamo avuto già occasione di conoscere i suoi genitori, le sue tre sorelle e l’altro fratello ma ieri l’incontro è stato diversamente speciale: ci hanno accolte nell’intimità delle loro vite raccontandoci aneddoti spiritosi e interessanti. Fatima non indossava il solito hijab, perché a casa non ce n’è bisogno e questo ci ha fatto sentire ancora una volta delle privilegiate. I suoi capelli sciolti rendevano diversa anche la forma del viso ed è come se davanti a noi si fosse presentata una persona diversa, ugualmente bella. La sorellina più piccola, Susu, vanitosa e paperina come solo certe bambine sanno essere, ci ha raccontato l’intera trama di una sorta di “Beautiful” all’araba suscitando risate generali.
Siamo tornate a casa piene di cibo e di amore.
Oggi dobbiamo salutare Faris e in programma abbiamo un invitante pranzo in un ristorante sul Mar Morto.
Due sono le cose certe: la prima è che sebbene fra tre giorni torniamo a Roma, qui le cose da scoprire e da conoscere non terminano mai, è per questo che vorremo rimanere, perché non ci sentiamo ancora completamente sazie (e dopo un articolo del genere questo aggettivo mi sembrava l’unico adatto). La seconda cosa certa è che appena tornerò a casa provvederò a procurarmi un abbonamento in palestra con scadenza illimitata.
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2 pensieri su “➢ Cibo e valigie

  1. Bellissimo😍 Si avverte benissimo dalle tue parole, la malinconia che vi sta accompagnando in questi ultimi giorni e questo vuol dire che la terra che vi ha ospitato e la gente che vi ha accolto, vi ha fatto sentire veramente a casa!!!! Ringraziate tutti anche da parte mia…grazie per avervi “coccolato” !!!!!

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  2. Bellissimo😍 Si percepisce dalle tue parole, la malinconia che vi sta accompagnando in questi ultimi giorni😔 Questo vuol dire che questa terra che vi ha ospitato e queste persone che vi hanno accolto, vi hanno fatto sentire veramente a casa!!!!! Grazie di cuore a tutti loro da parte di questa mamma❤️❤️

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